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"I bambini sono arrivati a scrivere in corsivo senza alcuna forzatura, in modo naturale, partendo dallo stampatello minuscolo semplicemente aggiungendo delle legature. Non ci sembrava vero!" Antonia Romano e Sabrina Martinelli, insegnanti.

L'esperienza all'Istituto Comprensivo di Terranuova Bracciolini (Arezzo)


La collaborazione in questa scuola ha avuto inizio nel 2008 con un breve corso di calligrafia rivolto ai bambini di una classe quinta elementare. Da lì è nata l’idea di un progetto pilota per l'introduzione di un nuovo modello di scrittura corsiva da proporre a partire dalle classi prime elementari. Il progetto è diventato esecutivo grazie al dirigente Alberto Riboletti, alle insegnanti Sabrina Martinelli, Antonia Romano, Patrizia Briano, Sira Margiacchi, e al Comune di Terranuova Bracciolini che l’ha finanziato. 

Nel 2012, completata la terza elementare, gli alunni delle classi coinvolte hanno ottenuto risultati più che soddisfacenti. Ritengo che protrarre il corso fino alla fine della terza media sia utile ai bambini (per non dire indispensabile) perché l'apprendimento della scrittura deve essere accompagnato da una continua attenzione alle forme, cosicché il loro gesto maturi in modo chiaro e ben strutturato anche nella speditezza che acquisiscono con il passare degli anni.

Primo Anno 
Il progetto è stato avviato nel novembre 2009, ad anno scolastico già avviato. Vi hanno preso parte quattro classi elementari e le quattro maestre citate. Le insegnanti avevano già presentato il maiuscolo e avrebbero presto introdotto anche il minuscolo. Alcune di loro avevano inoltre già deciso di lavorare con i quaderni a quadri. Si è quindi scelto di iniziare in ogni classe con un'ora di lezione a settimana. Durante quest'ora, che abbiamo chiamato “ora di calligrafia”, ho iniziato a introdurre il minuscolo secondo il modello italico. Rispetto al minuscolo che avrebbero proposto le insegnanti, il modello che proponevo aveva il pregio di presentare poche variazioni: una diversa forma di a e l'esecuzione della maggior parte delle lettere con un unico tratto. Il corsivo l'avrei mostrato io nell'ora di calligrafia, ma i bambini l'avrebbero usato in classe solo a partire dal secondo anno. Le mie lezioni del primo anno riguardarono quindi prevalentemente i ritmi e le forme delle lettere minuscole.Per tenere vivo il legame tra scrittura e disegno, tra scrittura ed espressione artistica, a ogni bambino è stato chiesto di creare un libretto specifico per gli esercizi di calligrafia, lavorando con i pennarelli su fogli a righe di quinta, per poi - a fine anno - realizzare anche la copertina con scritte e disegni su fogli senza righe.

Secondo Anno
Grazie anche alle lezioni di introduzione del primo anno, i bambini sono passati al corsivo senza grandi difficoltà. Nelle classi non mancavano bambini afflitti da problemi di dislessia o difficoltà di attenzione e naturalmente c’erano dei mancini. Inoltre ogni bambino impugnava la penna in modo diverso e l'altezza dei banchi, benché consentisse ai bambini di poggiare bene i piedi a terra, spesso non era adatta a favorire la corretta postura per scrivere. Poiché la maggior parte di questi problemi non riguarda le mie conoscenze specifiche, è stato ben presto deciso di coinvolgere Laura Bravar, testista presso l’Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’IRCCS “Burlo Garofolo” di Trieste. Va detto però che questo modello è fatto apposta per aiutare i bambini con problemi: grazie alla sua chiarezza e semplicità (per ottenere il corsivo basta aggiungere legature al minuscolo, senza introdurre nuovi grafemi e senza introdurre le maiuscole per corsivo) favorisce l'attenzione alla scrittura e quindi offre la possibilità di mantenere ordine e concentrazione anche in altre materie come la matematica.

Terzo Anno 
La maggior parte dei bambini ha sviluppato una scrittura molto chiara e ben ritmata. Alcuni di loro, desiderosi di scrivere in piccolo, hanno avuto problemi con le righe (poca definizione del corpo della lettera rispetto ad ascendenti e discendenti, per esempio) e quindi alcune classi hanno deciso di sostituire le righe di quinta con quelle di seconda, o di farle adottare solo ai bambini che ne avevano bisogno. Scrivere troppo piccolo non consente di eseguire bene le forme e in più si rivela un modo per nascondere queste difficoltà di esecuzione, quindi è preferibile incoraggiare una scrittura medio-grande almeno fino a quando le forme non siano eseguite correttamente e con una scrittura sciolta. 

Difficoltà incontrate
Innanzitutto si è resa subito necessaria una riunione con i genitori, che lamentavano di non conoscere il nuovo modello di scrittura proposto. L'incontro è stato di grande aiuto e i genitori non solo hanno capito, ma hanno cominciato a vivere loro stessi questo progetto con coinvolgimento ed entusiasmo. Ne abbiamo tratto l’insegnamento che devono essere coinvolti a monte, prima dell'inizio del progetto, e che anche a loro si potrebbero offrire delle lezioni utili a comprendere e apprendere questo nuovo modello. 


Fin dal primo anno si è presentato il problema dei libri di testo che non hanno esempi di scrittura corsiva italica. Durante tutto l'anno scolastico io ho continuato a scrivere testi e a spedirli alle insegnanti che li davano ai bambini in fotocopia, ma si è presto compreso che era necessario creare una font digitale da mettere a disposizione degli insegnanti perché potessero facilmente produrre testi per l’apprendimento da parte dei bambini. 

D’altra parte alcune abitudini errate nella scrittura dei bambini sono spesso riconducibili a imprecisioni presenti nelle scritture degli insegnanti, che loro prendono a modello. Periodicamente è quindi importante controllare ed eventualmente correggere sia le scritture dei bambini sia quelle degli insegnanti.

Il punto di vista delle insegnanti
"Il progetto pilota per l'introduzione di un nuovo modello di scrittura corsiva mi ha incuriosito moltissimo, all’inizio ero un po’ scettica, ma poi ho dovuto ricredermi… Mi piaceva! Durante l’ora di calligrafia notavo che i bambini lavoravano con molta serenità, si divertivano, sembrava tutto più facile; la novità spaventava più noi adulti. Ciò che mi ha stupito di più è che i bambini sono arrivati a scrivere in corsivo senza alcuna forzatura, in modo naturale, dallo script semplicemente con delle legature. Non mi sembrava vero! La mia più grande preoccupazione era proprio il corsivo, soprattutto le maiuscole. Avete mai provato a scrivere l’acca o la kappa in corsivo maiuscolo? Questa esperienza è stata molto positiva, non solo per i bambini ma anche per gli insegnanti. Imparare, anche se non alla perfezione, questa nuova scrittura ha migliorato anche la mia grafia.”
Antonia Romano, insegnante.

"I bambini, entusiasti di scrivere ed esercitarsi con i pennarelli, imparano a scrivere il corsivo in modo naturale, senza forzature. Dallo ‘script’ aggiungendo delle semplici legature, arrivano a scrivere in corsivo senza distorcere o cambiare le lettere e quindi anche la presentazione è unica.”
Sabrina Martinelli, insegnante.

 


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